Il pane cotto nel fornetto versilia

cottura del pane fornetto versilia

Esistono diverse soluzioni per cuocere il pane sul fornello come nel forno e una di queste è il fornetto Versilia.

Effettivamente il Versilia è un’ottima soluzione non solo per non accendere il forno, ma anche in quelle situazioni dove il forno non c’è (in vacanza… in campeggio… etc. etc.), ma non si vuole rinunciare comunque a panificare, ma anche a fare i dolci o la parmigiana di melanzane ;-)

Non sono una super esperta, ma cercherò di mettere insieme tutto quello che ho appreso in proposito.

CHE COS’E’ IL VERSILIA

Si tratta di una pentola di alluminio a forma di uno stampo per ciambellone, però con i manici ed un coperchio. Il coperchio garantisce l’effetto “forno”, e ha dei fori che permettono lo sfiato dell’umidità. Va utilizzato sul fornello del gas (no piastra elettrica, no induzione) poggiandolo sull’apposito spargifiamma venduto insieme (non è quello classico a retina, che non va bene, ma un pezzo in ferro, con foro centrale, di forma adatta ad incastrarsi con la pentola). Il Versilia è prodotto in tre misure, 24, 26 e 28 cm.

Le ditte storiche che lo producono sono Agnelli e Pardini; è di facile reperimento on line, e nei casalinghi ben forniti. Se acquistate marche diverse, attenzione: il mio primo Versilia, acquistato al supermercato, era così leggero e sottile da deformarsi nel normale uso, ed inoltre una pentola così sottile non distribuisce bene il calore. Per quante accortezze usassi, le cose si bruciavano sempre sotto.

Quando mi è rimasta in mano una maniglia e ho dovuto buttarlo, ho preso un Pardini scoprendo che non ero io scema, ma era quel Versilia che faceva pena :-P PRIMA DELL’UTILIZZO. La pentola nuova va pulita con scottex unto per far venire via una patina grigia di protezione presente. Dopo va lavata con acqua e sapone; come ogni cosa in alluminio, non può andare in lavastoviglie.

Lo spargifiamma NON VA LAVATO; se arriva unto, come successo a me, va solo asciugato con lo scottex prima dell’uso. Se si sporca, pulire sempre con carta unta, con l’acqua rischia di arrugginire. QUALE FORNELLO? In genere si usa quello piccolo, quello per il caffè. Per i fornetti Versilia più grandi anche il fornello medio, tenuto sempre al minimo. Occorrerà fare qualche prova per capire come funziona per voi; io ho un Versilia da 26 e cuocio i ciambelloni sul piccolo e il pane sul medio, ma potrebbe non essere lo stesso per voi.

LIEVITAZIONE NELL’ALLUMINIO

Nel foglio illustrativo del mio Pardini è scritto che non ci sono problemi di reazioni per contatto con l’alluminio fino a 12 ore. In generale, meglio evitare il contatto prolungato con cibi acidi, come il pomodoro; per il resto non dovrebbero esserci problemi.

COTTURA DEL PANE NEL VERSILIA

Lo stampo va preparato ungendolo e cospargendolo di semola. C’è chi usa carta da forno ma io lo trovo scomodo; è comunque un’opzione valida. Potete usare qualunque ricetta vogliate; anche impasti idratati, se riuscite a metterli dentro il Versilia, tanto poi saranno costretti a crescere verso l’alto. L’importante è usare almeno 600 g di farina: una volta lievitato, la superficie del pane dovrà essere alta, perché se non è abbastanza vicina al coperchio non si dorerà.

Potete formare un filone lungo e sistemarlo a mò di ciambella, accostando le estremità, oppure dividere in cinque o sei parti l’impasto, pirlando per ottenere delle sfere che formeranno un pane simile ad un fiore. Coprite e fate lievitare. Quando sarà pronto, praticate i tagli e poi sistemate il coperchio; fate attenzione a centrare bene la pentola sullo spargifiamma, quindi accendete il gas al massimo per cinque minuti. Dopo, portatelo al minimo e fate una cottura complessiva di 50-60 minuti, anche di più se volete la crosta più spessa. Se il gas è al minimo ed il Versilia di buona qualità (spesso e abbastanza pesante) il pane non brucerà.

Vi consiglierei di non controllare l’interno per almeno 45 minuti; non succede niente se scoperchiate la pentola, però il calore si disperde ed i tempi di cottura si allungano. Quindi controllate il minimo indispensabile, e richiudendo il coperchio alzate un po’ la fiamma per ripristinare la temperatura. Dopo un’ora il pane dovrebbe essere cotto, prolungate solo per avere doratura e crosta secondo il vostro gusto.

Un’ultima cosa: in rete si trova l’informazione di tappare i fori del coperchio (con palline di carta di alluminio ad esempio) per favorire la doratura. Secondo me è inutile e controproducente perché i fori hanno una specifica funzione. Nei miei esperimenti ho potuto vedere che piccole quantità nello stampo dorano a fatica, perché ciò che dora è il calore del coperchio infuocato. Più il cibo è vicino alla superficie interna del coperchio, più dora facilmente. Il pane cotto va sformato subito e messo a sfreddare su gratella, affinché il vapore non ammorbidisca la crosta.

Salvina Civello