Ho sempre dato al cibo, al cucinare, un doppio significato: quando era per gli altri era un modo per trasmettere un sentimento positivo, un "ti voglio bene" in tortiera. Quando era per me era ed è un modo per riempire un vuoto, per placare un sentimento fastidioso, per non sentire una situazione scomoda. Stessa azione, stessa ricetta, risultati opposti. Ho sempre sofferto di questo vizio scomodo, tranne durante il periodo dell'università. Perchè? Perchè in quei lunghi, faticosi e bellissimi tre anni stavo realizzando un sogno, avevo scelto una strada che mi rendeva soddisfatta di me stessa e stavo mantenendo una promessa importante. In altre parole: sentivo di avere la mia vita tra le mani saldamente. Poi la realtà dei fatti, la disillusione, gli sfo[...]